6 Quali sono le conseguenze del decesso di un coniuge?

I coniugi ereditano tra di loro a prescindere dal regime patrimoniale del matrimonio applicabile. Ad esempio, nel caso della comunione dei beni, il coniuge superstite mantiene la sua quota pari a metà della comunione e acquisisce una quota adeguata della comunione a cui il coniuge defunto aveva diritto. In assenza di testamento, i figli del defunto e il coniuge ereditano per primi, in quote uguali, ai sensi della legge. Tuttavia, la quota che spetta al coniuge superstite non può essere inferiore a un quarto dell'intero patrimonio. In assenza di discendenti, l'eredità spetta al coniuge superstite e ai genitori del defunto. Se uno di questi ultimi muore prima dell'apertura dell'eredità, la sua quota viene ereditata dai fratelli del coniuge defunto in quote uguali. La quota del coniuge superstite ammonta a metà dell'eredità qualora erediti insieme ai genitori, i fratelli e ai discendenti dei fratelli del defunto. In assenza di discendenti, genitori, fratelli o loro discendenti, l'intero patrimonio spetta al coniuge superstite (articoli 931-933 del codice civile).

Il coniuge superstite e gli altri parenti del defunto con cui ha convissuto fino alla morte del coniuge hanno il diritto di continuare a utilizzare l'abitazione e i relativi beni a corredo dell’abitazione fino a tre mesi dopo l'apertura dell'eredità (articolo 923, paragrafo 1 del codice civile).